Ir al contenido principal

Aires Tango - Aniversario (2002)


Lo habían pedido, y ahora lo tienen nuevamente activo. Dijimos que hoy veníamos con mucho tango y cumplimos, ahora con otra resubida de Sandy. Un grupo formado por un argentino suelto en Italia que deambuila por el terreno jazzístico aún siendo de raíces netamente tangueras, en una combinación particular de algo que hacen varios. Otro lindo disquito para compartir con ustedes.

Artista: Aires Tango
Álbum: Aniversario
Año: 2002
Género: Tango / Latin Jazz Fusión
Duración: 59:08
Nacionalidad: Italia / Argentina

Lista de Temas:
01. El Malón
02. Historia de Markari
03. Fuga dall’Argentina
04. Cartolina
05. Maradona e meglie ‘e Pele
06. Danza de las Madres
07. Patagonia
08. El Morocho
09. Il pizzicotto
10. Pa – Ritango – Ninna – Nanna – arro – rro

Alineación:
- Javier Girotto (Sax)
- Marco Siniscalco (Electric Bass)
- Michele Rabbia (Percussion)
- Alessandro Gwis (piano)
- Aires Tango (Band)





El disco nace de la idea de Javier Girotto, músico argentino radicado en Italia, líder de la banda Aires Tango, este proyecto entra dentro del terreno jazzístico aún siendo de raíces netamente tangueras. El trabajo "Aniversario" celebra el primer año de música del grupo y once años de permanencia de Girotto en Italia.
Con el acompañamiento de la Orchestra Sinfónica de Sofia (orquesta búlgara) y grabado en la Radio Estatal de Bulgaria, este registro tiene algo de único, algo de mágico y algo definitivamente argentino, no sólo por el tango metido de lleno en el jazz, no sólo por lo temas que tratan (ya sea Malvinas, Maradona, las Madres, la Patagonia, etc.) sino porque está lleno de un espíritu y picardía, como si los músicos estuviesen jugando al truco con sus instrumentos y nos corren con un envido ficticio (bueno, lamento por aquellos que no sepan jugar al truco, un juego de naipes argentino donde gana el que logra engañar a su oponente).
Este CD se grabó con muy poca diferencia al otro álbum, también del mismo año, llamado "En Vivo" justamente porque es la grabación de un concierto, y es el séptimo del grupo y viene después de la "Malvinas", "Madres" (1996) (1997), "Poemas" (1999), "Historia del 900" (2000) , "Orígenes" (2002) y, de hecho, "En vivo" (2002).


Following the success of their previous album "EN VIVO", here is more tango jazz -with a romantic touch- from the charismatic quartet, this time with the participation of arranger and conductor Paolo Silvestri.
The tracks that have been chosen give the listener a 360° view of Aires Tango's music, where everyone can find something familiar: the sounds, the rhythms and, for the more refined listener, the band's very talented musicians and the orchestra itself.
It really caught on in Bulgaria, where one of the best orchestras on the Eastern European scene resides, the Bulgarian Symphony Orchestra. It is also the residence of a phenomenal recording studio, that of the Bulgarian State Radio, a studio where sound comes before everything else. The presence of an orchestra and the exceptional live recording (without the help of overdubs) did not distort the musical genre of Aires Tango but, in fact, contributed to it, respecting the traditional and non-traditional tango melodies and the jazz improvisations that are at the bases of the band’s style.
Aires Tango's music can be considered a "tainted Tango". In fact, it originates from the fusion of a tango melody and a jazz improvisation. The result is a treated tango, with its melody and rhythm of high Latin nature, yet less limited to its traditional rules, making it fertile terrain for the musicians' jazz improvisations. In this way, Aires Tango reach a great freedom of expression, where the echoes of the past rely on the need for a more modern language.
CamJazz.com


La forte suggestione e la dirompente carica del tango argentino hanno da sempre affascinato e stimolato compositori e, più in generale, musicisti appartenenti agli ambiti più diversi. Astor Piazzolla è certamente il nome più altisonante tra coloro che si sono dedicati all'approfondimento della tradizionale danza argentina; la sua opera è, infatti, totalmente intrisa della tragica forza di questa musica verace e passionale. In Italia, invece, da meno di dieci anni esiste un quartetto che sta affrontando con crescente successo la possibilità di fondere le sonorità di questa musica sudamericana - con non pochi rimandi a stilemi classici più tipicamente piazzolliani in verità - con la varietà dettata dalla presenza di ampie sezioni improvvisate di carattere più jazzistico. L'ensemble risponde al nome degli Aires Tango, il cui leader, Javier Girotto, non è un caso, è di origine argentina; musicista poliedrico e mente creativa del gruppo, Girotto firma da anni la maggior parte delle composizioni degli Aires Tango. Valido polistrumentista, spazia dal sassofono soprano al baritono, ma anche al clarinetto e alle più varie specie di flauti di derivazione etnica. A sostenerlo, la poderosa ritmica composta dal pianista Alessandro Gwis, virtuoso del suo strumento e raffinato improvvisatore; dal bassista Marco Siniscalco, eccellente pilastro ritmico e altrettanto valente creatore di fraseggi estemporanei; e dal percussionista Michele Rabbia, estremamente fantasioso negli spunti ritmici più variegati e coinvolgenti. Dal 5 al 9 settembre gli Aires Tango sono stati presenti nel cartellone de "La Palma" di Roma, locale e prestigiosa sala da concerto per il jazz d'avanguardia italiano e internazionale da ormai molti anni. L'esperienza musicale che abbiamo potuto ascoltare in quei giorni ha dimostrato come un gruppo di egregi musicisti possa, dopo otto anni di lavoro insieme, non solo non essere saturo di cliché e banalizzazioni del proprio linguaggio, ma addirittura rinverdirsi con un'audace sperimentazione. Lo stesso Girotto, sempre gradevole intrattenitore presso il suo pubblico, ci ha confessato che questo progetto può essere considerato come un vero e proprio punto d'arrivo per un musicista; si tratta infatti di una serie di brani composti dal quartetto ed eseguiti con la presenza di un'orchestra da camera. I sofisticati arrangiamenti sono stati curati dal maestro Paolo Silvestri, che ha, inoltre, diretto per l'occasione l'orchestra "Roma Sinfonietta". Da tutto ciò è nata, ovviamente, una testimonianza discografica, dal titolo Aniversario, pubblicato dall'etichetta romana Cam Jazz. Come migliore omaggio a loro stessi gli Aires Tango festeggiano dunque i loro otto anni di serrata collaborazione con questo cd, che si va ad aggiungere ad una discografia non affatto scarsa (almeno 7 cd fino ad ora, compreso un doppio live registrato proprio alla Palma, nei mesi scorsi). Questa serie di concerti romani è nata come promozione al disco e ci ha dato modo di conoscere le suggestive atmosfere dei vari pezzi inclusi in questo nuovo repertorio. Temevamo che una commistione così forte tra un presunto lirismo di matrice classica, che avrebbe potuto portare con sè la presenza di un'orchestra, e la rabbiosa energia del quartetto di Girotto, avrebbe potuto rivelarsi inefficace, o addirittura volgare. In realtà, mentre il concerto si svolgeva, ci siamo resi conto che l'orchestra era come una splendida e raffinata cornice attorno ad uno dei più bei quadri mai dipinti; la musica degli Aires emergeva sempre con tutta la sua virilità, mentre intorno si avvertiva un caldo abbraccio sonoro che, di volta in volta, si adattava e si plasmava con discrezione sui quattro, senza mai offuscarne una sola particella, ma anzi dando modo ai solisti di spiccare anche maggiormente. Brani come Cartolina, un inconsueto tango in tempo ternario, Danza delle madri, Fuga dall'Argentina, Ninna nanna a rorò-Paritango, sono alcuni titoli che rispecchiano appieno quanto appena asserito. Girotto, che in questa occasione si è esibito esclusivamente col sax soprano, ha mantenuto sempre la sua più grande peculiarità: la carica violentemente eversiva e veramente d'urto del suo modo di suonare. I suoi sempre sconcertanti assoli, nel momento di massima carica, esplodevano in tutta la loro forza attraverso quel suo così tipico modo di suonare, che si mantiene in difficile equilibrio tra il suono e il rumore; quell'effetto sonoro cioè, che sembra essere un vero e proprio grido, un urlo di rabbia, di dolore, come rabbioso e di dolore è il sapore del canto "tangueiro". Malgrado, forse, non sia un grande virtuoso del suo strumento a livello tecnico, egli rimpiazza egregiamente questa presunta carenza con un forza interiore di gran lunga più significativa; in certi momenti, come nell'assolo di El morocho, abbiamo avuto l'impressione che il sax non gli fosse più sufficiente per esprimere compiutamente ciò egli aveva da dirci, come se desiderasse esplodere assieme allo strumento in tutta la sua trascinante energia. Molti musicisti, crediamo, dovrebbero prendere esempio da Girotto e compagni, i quali hanno dimostrato, con questo disco e questa serie di concerti, che non ci si deve mai accontentare della propria arte e dei propri traguardi arenandovisi sopra, ma, per essere veramente creativi, è necessario sempre mettersi in discussione e rischiare anche con audaci sperimentazioni.
Jazzitalia.net

http://www.myspace.com/javiergirotto
http://www.javiergirotto.com
http://www.myspace.com/airestangofunclub


 

Comentarios

Publicar un comentario

Lo más visto de la semana pasada

Los 100 Mejores Álbumes del Rock Argentino según Rolling Stone

Quizás hay que aclararlo de entrada: la siguiente lista no está armada por nosotros, y la idea de presentarla aquí no es porque se propone como una demostración objetiva de cuales obras tenemos o no que tener en cuenta, ya que en ella faltan (y desde mi perspectiva, también sobran) muchas obras indispensables del rock argento, aunque quizás no tan masificadas. Pero sí tenemos algunos discos indispensables del rock argentino que nadie interesado en la materia debería dejar de tener en cuenta. Y ojo que en el blog cabezón no tratamos de crear un ranking de los "mejores" ni los más "exitosos" ya que nos importa un carajo el éxito y lo "mejor" es solamente subjetivo, pero sobretodo nos espanta el concepto de tratar de imponer una opinión, un solo punto de vista y un sola manera de ver las cosas. Todo comenzó allá por mediados de los años 60, cuando Litto Nebbia y Tanguito escribieron la primera canción, Moris grabó el primer disco, Almendra fue el primer ...

Iterum Nata - From the Infinite Light (2024)

"Iterum Nata" significa "Born Again" en latín, una descripción apropiada para lo que presenta este disco, el quinto álbum de estudio de este proyecto que me ha puesto en un brete a la hora de catalogarlo ¿folk rock, folk picodélico, post rock, post metal, prog folk, rock progresivo,  black y doom metal?. Lo mejor es que es todo eso, pero todo junto. Desde Finlandia presentamos un trabajo que nos envuelve con una música atmosférica oscuramente melódica y lírica, influenciada por el paganismo y el ocultismo, y que podemos describir como un cruce entre los grupos neofolk melancólico como Tenhi, el folk psicodélico de Linda Perhacs más el misticismo musical espectral de Dead Can Dance y el progresivo de Strawbs, junto con los primeros King Crimson, sumadas a las inquietantes narrativas de Nick Cave, y tendremos algo parecido a la propuesta musical, política y filosófica de Iterum Nata, algo que creo que ya podemos intuir al ver su arte de tapa. Artista: Iterum Na...

Los Grillos - Vibraciones Latinoamericanas (1976)

Nuestro amigo Julio Moya sigue con su tarea de palentólogo del rock latinoamericano y ahora nos presenta la historia de Los Grillos, y resumiendo les diría que si Jethro Tull hubiera sido andino, probablemente hubiese grabado este disco, ya que encontrarás flautas similares a Ian Anderson, junto con instrumentos de viento autóctonos. Un disco con 8 temas con una duración total que no alcanza la media hora. De alguna manera puede trazarse un paralelismo con Los Jaivas de Chile, pero se debe tener en cuenta que la raíz folclórica es diferente y con un sonido propio de altiplano. Aquí, uno de los discos más importantes de la historia del rock en Bolivia, y una de las mayores joyas del rock boliviano, expresión del folk rock temprano donde Los Grillos fundadon el sonido del Neo Folclore Andino, incursionando en el Moog a modo de "sintetizador andino". Si disfrutaste de "Alturas de Macchu Picchu" de Los Jaivas, o los bolivianos Wara o los argentinos Contraluz, descubrirá...

El Ritual - El Ritual (1971)

Quizás aquellos que no estén muy familiarizados con el rock mexicano se sorprendan de la calidad y amplitud de bandas que han surgido en aquel país, y aún hoy siguen surgiendo. El Ritual es de esas bandas que quizás jamás tendrán el respeto que tienen bandas como Caifanes, jamás tendrán el marketing de Mana o la popularidad de Café Tacuba, sin embargo esta olvidada banda pudo con un solo álbum plasmar una autenticidad que pocos logran, no por nada es considerada como una de las mejores bandas en la historia del rock mexicano. Provenientes de Tijuana, aparecieron en el ámbito musical a finales de los años 60’s, en un momento en que se vivía la "revolución ideológica" tanto en México como en el mundo en general. Estas series de cambios se extendieron más allá de lo social y llegaron al arte, que era el principal medio de expresión que tenían los jóvenes. Si hacemos el paralelismo con lo que pasaba en Argentina podríamos mencionar, por ejemplo, a La Cofradía, entre otros muchos ...

The Beatles - Get Back (2021)

Los tres episodios del documental "The Beatles: Get Back" y el reencuentro con la felicidad. Siempre elegimos algo especial para empezar la semana pero esta vez es distinto. Y es que comenzamos la semana en el blog cabeza con un tremendo aportes de LightbulbSun, al que le anexamos una certera nota de Marcelo Figueras para Cohete a la Luna el 10 de diciembre último. Se trata de nada menos que "Get Back", el documental beatle, el material de archivo inédito de la realización de el legendario álbum "Let It Be", un reality show diferido por más de 50 años de la que quizás fue la banda de rock más influyentes de la historia, en un documental que ya es legendario. ¿Cómo han renido tanto material  oculto todos estos años a tantos millones de fans? y otro de los grandes aportes del blog cabeza (y de LightbulbSun) para comenzar la semana con todo. Artista: The Beatles Película: Get Back Año: 2021 Género: Documental Duración: 468 minutos Nacionalidad:...

Jano - Faros Eolos (2024)

Una belleza sinfónica con aires tangueros. Y nos vamos para Córdoba, Argentina, porque tenemos el agrado de presentar un disco que es hermoso por donde se lo escuche, con una composición madura y lograda, basada en un concepto rico y profundo. Ya presentamos el anterior trabajo de Jano, y ahora éste, su último álbum que forma parte de un concepto presentados en cuatro discos, de los cuales es el segundo que continúa con las historias dibujadas en oníricos paisajes donde dominan los climas forjados por islas desiertas, soledades innombrables, faros que no guían sino que repelen, y donde fantasía y realidad se unen a través de la música, donde temas atmosféricos, hipnóticos y melancólicos fusionan de manera experta estilos de los 70 con marcas urbanas argentinas pero con un sonido moderno y una producción extremadamente cuidada. Musicalmente, estrictamente hablando, tiene un claro enfoque bastante metido en el rock progresivo sinfónico italiano y con influencias marcadas de bandas como...

Don Cornelio y la Zona - Don Cornelio y la Zona (1987)

"Hola, les saludo desde Ecuador, he seguido la página desde hace unos años y han sido un gran soporte emocional en mi vida gracias a la música que me han compartido. Quería preguntarles si pueden revivir este álbum que descubrí hace poco". ¿Y cómo negarnos ante ese comentario?. Como homenaje al recientemente desaparecido Palo Pandolfo (uno de los cantautores más destacados de la música argentina en las últimas tres décadas), reflotamos un discos que Artie había publicado hace ya mucho tiempo. Acá está, entonces, el disco homónimo de Don Cornelio, muy pedido por varios, como recuerdo de ese referente del rock argento que fue el poeta del rock "Palo" Pandolfo, con su combinación de lirismo y violencia reconocible en su rock, algunos dicen que fue heredero artístico de Pescado Rabioso , y desde hace 35 años que vino siendo bastante más que el flaquito que vino a poner oscuridad en el pop alfonsinista. Artista: Don Cornelio y la Zona Álbum: Don Cornelio y la Zona ...

Naikaku - Shell (2006)

Artista: Naikaku Álbum: Shell Año: 2006 Género: Heavy Progresivo/Jazz Rock Duración: 61 minutos Nacionalidad:  Japón Lista de Temas: 1. Crisis 051209 (15:18)  2. Resentiment (8:55) 3. I Found A Deep Dark Hole And I Am Going To Jump In!... (7:01) 4. Lethe (9:01) 5. Shell (16:28) 6. Tautrogy (3:46) Alineación: - Satoshi Kobayashi / Bajo eléctrico - Kazumi Suzuki / Flauta traversa - Norimitsu Endo / Batería - Mitsuo / Guitarras eléctrica, acústica y trompeta Invitados: - Kei Fushimi / Guitarra eléctrica - Daishi Takagi / Teclados Nuevamente aparece el Mago Bondadoso de Alberto y les trae un gran disco que habían estado pidiendo y que teníamos caído desde hace rato. El alocado estilo prog japonés en un disco (y un grupo) que les recomiendo....

King Crimson Collector's Club (1998 - 2012)

Artista: King Crimson Álbum: King Crimson Collector's Club Año: (1998 - 2012) Género: Progresivo ecléctico Nacionalidad: Inglaterra Lista de Discos: KCCC 01 - [1969] Live at the Marquee (1998) KCCC 02 - [1972] Live at Jacksonville (1998) KCCC 03 - [1972] The Beat Club Bremen (1999) KCCC 04 - [1982] Live at Cap D'Agde (1999) KCCC 05 - [1995] On Broadway - Part 1 (1999) KCCC 06 - [1995] On Broadway - Part 2 (1999) KCCC 07 - [1998] ProjeKct Four - The Roar Of P4 - Live in San Francisco (1999) KCCC 08 - [1994] The VROOOM - Sessions April - May (1999) KCCC 09 - [1972] Live At Summit Studios Denver, March 12 (2000) KCCC 10 - [1974] Live in Central Park NYC (2000) KCCC 11 - [1981] Live at Moles Club Bath (2000) KCCC 12 - [1969] Live in Hyde Park, July 5 (2002 KCCC 13 - [1997] Nashville Rehearsals (2000) KCCC 14 - [1971] Live at Plymouth Guildhall, May 11 (2CD) (2000) KCCC 15 - [1974] Live In Mainz, March 30 (2001) KCCC 16 - [1982] Live in Berkeley (2CD) (200...

Emerson, Lake & Palmer - Brain Salad Surgery (Jakko M Jakszyk Stereo Mix) [B Side Singles] (1973 / 2014)

Para ir cerrando otra semana a pura música y sorpresas, el Mago Alberto nos trae una de sus clásicas rarezas, o dos porque esta es una versión de dos discos, y ahora copio su propia explicación de esto que está presentando ahora, por sus propias palabras: "En la maratón cibernética a la que nos somete la divina internet, y con la velocidad que nos obliga a correr, muchas veces nos perdemos de pequeñas grandes cosas, tal es el caso de la edición de esta joya que hoy nos convoca, "Brain Salad Surgery" (obra compleja y hermosa del mundillo progresivo si las hay), pues bien la Edición Deluxe del 2008 y que oportunamente se posteara en CDM, nada tiene que ver con esta edición, tampoco tiene que ver la nueva mezcla del año 2000, acá puso los deditos el señor Jakko M. Jakszyk (King Crimson) y el resultado es una versión totalmente distinta a la original, pero no hablamos de planos o efectos, acá desde los primeros acordes todo suena distinto, hay pequeños sonidos nuevos, las in...

Ideario del arte y política cabezona

Ideario del arte y política cabezona


"La desobediencia civil es el derecho imprescriptible de todo ciudadano. No puede renunciar a ella sin dejar de ser un hombre".

Gandhi, Tous les hommes sont frères, Gallimard, 1969, p. 235.